Lentamente arrivano altri bambini e lo spettacolo può iniziare, con più di mezz'ora di ritardo, ma l'attesa viene ripagata.
Si alternano quattro attori, due uomini e due donne, con costumi semplici, maschere da Commedia dell'Arte, anche la scenografia è essenziale, bisogna lavorare di fantasia, che tanto non manca.
Si parla delle avventure di un ragazzo di colore, alle prese con una donna d'affari, un capitano e una bella morosa rinchiusa in un'alta torre. Come presentare la condizione di chi lascia il proprio Paese, in cerca di fortuna, di chi viene sfruttato nei campi, della donna segregata e offesa a giovanissimi spettatori? Loro ci sono riusciti, con colori, musica, gesti, danze e parole semplici: la sofferenza, il raggiro, la prostituzione, tutto si supera se l'amore è più forte del male, se ci si crede veramente.
Bravi gli attori, che hanno coinvolto il pubblico con le mani, le canzoni, il corpo in movimento, raccontando una storia terribile comunque a lieto fine, in cui anche i cattivi suscitavano malgrado tutto una certa simpatia.
Bravissimi.
Le foto sono state scattate con il cellulare dal maggiore dei miei figli, che non voleva neanche partecipare e poi non si è perso neanche una parola; invece la locandina dello spettacolo arriva dal profilo FB della compagnia.
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