venerdì 20 novembre 2015

MARCIAMO UNITI, POCHI MA BUONI

 Ho partecipato volentieri alla manifestazione organizzata da due cittadini, divenuta poi istituzionale, una seria presa si posizione contro ogni forma di violenza. Si parte dalla piazza centrale con un lento movimento di aggregazione: siamo in pochi, ci si guarda spauriti, ma il gruppo lentamente cresce e in salita copriamo tutta la strada. Ci sono tutti, o quasi: politici, aspiranti, clero, commercianti, privati, bambini, qualche famiglia, qualche rappresentante di associazione.
 Ci fermiamo nel chiostro, intorno, ma il sindaco ci invita a serrare le fila, parte la Marsigliese, brevi discorsi di presentazione, però è padre Leandro che colpisce nel segno.
 Se non ci sono pace e concordia nelle nostre famiglie, come pretendere di trovarle fuori; è bene aver paura per affrontare il pericolo con cognizione, ma non bisogna temere chi pensa diverso da noi, la diversità è una ricchezza, non un freno: è vero, i conflitti familiari sono all'ordine del giorno, dobbiamo rispettare gli altri per pretendere ascolto, costruiamo la pace con l'aiuto reciproco.
 Preghiera collettiva e inno nazionale italiano, non serve molto e vengono i brividi - non certo per l'umidità. Si colpisce la gente comune in ogni parte del mondo, ci si scopre ad aver paura del vicino, a temere di portare avanti la quotidianità: che mondo prepariamo alle generazioni future?


La Danza (La danse) è il nome di due dipinti di Henri Matisse. La prima versione, risalente al 1909 (259.7x390.1 cm, olio su tela), è conservata al Museum of Modern Art di New York, mentre l'altra, del 1910 (260x391 cm, olio su tela), è situata al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.




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