Settimana altalenante, per quanto riguarda il lavoro, alti e bassi: certi giorni super-impegnata, altri a girarsi i pollici su FB, che non indica grande stress, e alacre battaglia alla polvere - con i panni ho rinunciato da un pezzo, hanno vinto loro e conquistato la camera piccola.
Due pomeriggi a scuola con gli insegnanti dei figli maschi: quei dolci e teneri paffuti rompippi, neanche le punizioni riescono a calmarli, ma sono tanto intelligenti, consoliamoci.
Il mio motore è tornato finalmente a casa: dovrei far finta di non aver lavorato e riscosso mai in questo mese, per pagare il danno che la mia distrazione ha prodotto in pochi istanti, sono un pericolo pubblico. Mi piace camminare, percorrere le stradine e i vicoli paesani è una gioia ginnica, ma essere costretta a certe torture fisiche non ha prezzo.
Cena internazionale, meravigliosamente buona e foriera di sapori agrodolci interessanti: quando la cucina unisce meglio di tanti discorsi politici.
Qualche santa parola di incoraggiamento, alcuni elogi, nuove amicizie virtuali e varie promesse; nuovi inviti e nessun miraggio, meglio rimanere con i piedi per terra, le orecchie aperte, ma non credulone.
Anche un paio di leccac@#*$£ che hanno provato a lusingarmi: ho quarant'anni ormai, credo solo alle favole cui decido di concedere importanza io, non certo ai primi Pifferai di Hamelin incontrati "per caso".
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