giovedì 31 dicembre 2015

MI SENTO UN PO' CATTIVA


Ulisse e il canto delle SireneMosaico (particolare) proveniente da Dougga, III sec., conservato presso il Museo del Bardo di Tunisi, tra i più prestigiosi musei archeologici al mondo e certo quello che ospita la più ricca collezione di mosaici romani. Rappresenta Ulisse sulla sua nave, legato all'albero maestro per non soccombere al canto delle Sirene, qui raffigurate come donne con zampe e ali di uccello.

 Tu che leggi tutto quello che scrivo, lo so perché ti ho scoperto, mentre lo facevi di nascosto, ti prego di lasciare traccia del tuo passaggio su questo blog, che sia anche negativa, tanto per non avere quella fastidiosa sensazione di essere spiata, grazie!

 Tu che mi cerchi solo quando hai bisogno di sfogarti, la classica spalla su cui piangere e poi sparisci, senza chiederti se ho bisogno io di qualcuno che mi ascolti, aspetta a dileguarti, la prossima volta potrei essere impegnata.

 Tu che trovi ogni volta la scusa giusta, lascia tutti e seguici.

 Tu che in certe occasioni saresti persa e sola, conta sulla mia compagnia anche ad una cena tra amici.

 Tu che non pronunci mai un complimento nei confronti dei miei pargoli, non ne sentirai più neanche dalla mia bocca per i tuoi.

 Tu che non ricambi mai il mio sorriso, la mia gentilezza, sarai servito allo stesso modo.

 E qui mi fermo, per il momento; a buon intenditore poche parole.


E' TEMPO DI...

 Quanto mi piace finire un calendario e sostituirlo, metter via la vecchia agenda e aprire la nuova, cominciare i conti delle entrate e delle uscite del primo mese del nuovo anno, è come se iniziasse una nuova vita, un'altra esistenza, come se potessi buttare tutto dietro le spalle e ricominciare da capo, tutto azzerato, bianco, tabula rasa.
 Errori, figuracce, litigi, arrabbiature, sbagli di programma, fregature tutto dimenticato, si riparte dalla prima pagina, c'è tutto da inventare e rischiare.
 Mi sento un po' Zeno Cosini di Italo Svevo, anche un po' di psicanalisi non mi farebbe male, a questo punto, chissà, nella vita non si sa mai.
 Del vecchio anno salverei veramente poco, ma non è questo l'essenziale, mi ripropongo di non ripetere certe azioni, di non credere a tante vuote parole e di dimostrare le mie capacità, che non mi sembra tanto facile, come programmino da realizzare.
 E naturalmente il mio obiettivo primo, al di fuori della vita familiare naturalmente, è la cura, la completezza, l'arricchimento di questo blog, con l'augurio che cresca in intelligenza, ironia, spiritosaggine, sapere e interesse.
 Molto del successo che chiedo dipende da voi, miei meravigliosi lettori!

Il Ritratto del dottor Gachet è un'opera pittorica di Vincent van Gogh eseguita nel 1890, collezione privata. Paul Gachet era un medico psichiatra, amante dell'arte: incontrò Vincent van Gogh tramite il fratello di lui Theo e immediatamente i due si trovarono in sintonia nella analoga visione dell'arte. Il dottore si rese disponibile a posare per Vincent, che da tanto tempo cercava un modello da ritrarre dal vero.


mercoledì 30 dicembre 2015

COME FAI, SBAGLI

 Se ti ingrassi, sei incinta o tuo marito ti trascura e quindi ti sei lasciata andare; se dimagrisci, ti sei sicuramente procurata un amante, peggio ancora sei malata.
 Se sorridi alla vita, sei una sfarfallata che prende tutto alla leggera; se piangi o ti lamenti, sei una che va in cerca della sfiga e se la tira addosso.
 Se hai un figlio unico, sei una egoista, che pensa solo a sé stessa e al proprio bel fisico; se hai più di due pargoli, sei una pazza screanzata che non considera le difficoltà del futuro.
 Se lavori, sei una povera disgraziata che il marito non riesce a mantenere; se non lavori, sei fortunata perché spesata dal marito.
 Se esci con  pargoli al parco, trascuri casa e cucina; se non esci, sei una reclusa che tiene segregati anche i figli.
 Se vai a dormire tardi, di certo non sei stanca per la giornata di lavoro; se ti alzi presto al mattino, non devi recuperare le forze dal giorno prima.
 Se sei iscritta a FB, hai del tempo da perdere dietro alle stupidaggini; se non sei iscritta a FB stai fuori dal mondo, povera giurassica arretrata.

 E tanto altro...aggiungete qualcosa anche voi, prego!

La Primavera è un dipinto a tempera su tavola (203x314 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1482 circa. Realizzata per la villa medicea di Castello, l'opera d'arte è attualmente conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.




Zefiro, figura dai colori poco luminosi, prende alle spalle la ninfa Clori dalla cui bocca germogliano fiori. 

Appena più avanti Clori si trasforma in Florala Primavera, rappresentata come una giovane che indossa un leggero vestito di seta fiorito. Ha un viso bellissimo e un dolce sorriso, cammina a piedi nudi in un giardino fra i fiori che lei stessa sparge a terra prendendoli dal suo grembo. 

martedì 29 dicembre 2015

L'ANNO CHE STA ARRIVANDO...

... Di sicuro sarà migliore.
Non è illusione, è pura verità, tutti pensiamo che c'è un grosso margine di miglioramento, rispetto a quanto abbiamo lasciato alle spalle. Per alcune mie conoscenze è stato un calvario, per altre un continuo crescente successo, così è la vita, The Show Must Go On.
Ognuno consideri gli insuccessi e le vittorie, i guadagni e le spese, i passi in  avanti e quelli falsi, gli amici acquisiti e quelli persi, l'ozio e il lavoro, le andate e i ritorni; è una questione di bilancio.
 Se il calcolo sarà negativo, allora è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, lasciare il male alle spalle e ricominciare a lottare; se il conto sarà positivo, bisogna considerarlo un trampolino di lancio per le stelle.
 Nel mio piccolo, ho capito la meschinità di certe persone, ma ho assaporato la bontà di alcuni amici, ho rafforzato legami familiari, ho perso tempo dietro a venditori di fumo, con tutte le forze ho tentato di realizzare i sogni dei miei figli, ho cercato aiuto inutilmente, ma ho ricevuto soccorso insperato, ho lavorato tanto e guadagnato il giusto.
 Per il prossimo anno vorrei ancora credere nelle favole, lavorare per vivere dignitosamente, visitare i luoghi che accolgono mia sorella, avere buone idee, saperle scrivere e condividerle con chi mi apprezza, rimanere sempre me stessa in ogni situazione.

Autoritratto come Monnalisa Salvador Dalì – 1954



IL GIUDIZIO DEGLI ALTRI

 Alzi la mano, scriva qualcosa, batta un colpo chi riesce a fare a meno del giudizio altrui, chi si aliena dall'altrui parere, chi continua a vivere dimentico di ciò che gli è stato confidato, bisbigliato o purtroppo vomitato addosso.
 Posso affermare di ragionare bene con la mia testa, di fidarmi del mio discernimento, di non giudicare mai a prima vista, anche se la sensazione a pelle è difficile da dimenticare, però poi di alcune persone care, a me vicine, che reputo intelligenti, non invidiose e tanto meno negative desidero un parere. Se posso, senza assillare o sopraffare, domando un giudizio serio e responsabile, per sapere - e sono tanto curiosa - come mi vedono, che impressione rendo dall'esterno, cosa trasmettono le mie parole vuote, le mie riflessioni notturne; insomma come mi si giudica.
 Il paese è piccolo, la gente mormora, il blog tira.

 Alcuni articoli sono troppo sdolcinati, lacrimosi, noiosi, non vorrei sembrare così lattemiele;
certe considerazioni invece sono troppo pungenti e acide, che mi farebbero inimicare qualcuno di importante, pazienza;
non sono una perpetua, non ho un ruolo chiave in parrocchia, però ho un Credo che rispetto e pretendo rispetto, come mi comporto con gli altri, pretendo di essere ricambiata;
 ho il vizio del rimuginare su quel che mi capita, su quanto mi dicono e promettono e non ci passo sopra, mi ricordo tutto, ma non sono vendicativa, altrimenti ora avremmo molte meno personalità in giro che proclamano e sentenziano;
 sono una rompipippi molto esperta, puntigliosa, pedante, seria e motivata, attenzione!

Se volete aggiungere qualcosa alla ricca collezione di appellativi, procedete pure, non posso che migliorare da tale scambio scritto.

Nel periodo in cui Michelangelo Buonarroti, oramai sessantenne, passava le sue giornate sopra le impalcature della Cappella Sistina per dipingere il "Giudizio Universale", i suoi nemici, non facevano altro che denigrare l'affresco, ritenendolo una "gigantesca opera di volgare pornografia".
 Il più acceso e ferocissimo critico era il Maestro di Cerimonie di Paolo III Farnese, in pratica il suo "datore di lavoro": Biagio da Cesena. Il suo odio per Michelangelo era tale che, ogni giorno, ininterrottamente, pregava il Papa di ordinare la sospensione dei lavori. Michelangelo lo venne a sapere e, nel decidere su quale modello ispirarsi per dipingere Minosse, il Giudice dell'Inferno, non fece altro che fare il ritratto completo di Biagio da Cesena, il suo denigratore, dotandolo di due gigantesche orecchie d'asino.
 Per rimarcare il suo disprezzo, Michelangelo ha  fatto avvolgere il corpo flaccido di quest'ultimo da un serpente nell'atto di mordergli il pene.




lunedì 28 dicembre 2015

DI NUOVO, TOMBOLA IN BIBLIOTECA

 Se per caso vi siete persi la bibliotombola e ancora vi state mordendo le mani,
se avete un pomeriggio libero e non sapete come occuparlo,
se siete molto fortunati al gioco,
se siete sfortunati e cercate il riscatto pubblico,
se ambite a vincere tanti libri colorati, adatti alla vostra età,
se non conoscete i locali della biblioteca comunale,
se volete conoscere di persona le ragazze del servizio civile e chi lavora in biblioteca,
se vi sentite pronti per divertirvi e far divertire i vostri pargoli,
se credete che un libro, la compagnia e la confusione valgano più di tanti videogiochi,

allora il quattro gennaio alle ore 16:00 si svolgerà una nuova sfida tra bimbi buoni, belli, bravi e intelligenti con la tombola delle emozioni.

 Il tutto è organizzato appunto dalle ragazze civili e volontarie, che mi hanno contattata perché parlo troppo e forse scrivo bene, in pratica per diffondere l'invito, pubblicizzare l'evento, richiamare in biblioteca più piccoli possibile, per la riuscita della festa, lo scambio di emozioni e una nuova fantastica esperienza.

 E poi continuino pure a ripetere che il mio paesello è culturalmente obsoleto, tecnicamente in rianimazione, vuoto e asfissiato.







RIPROVA LA PROSSIMA

 Si sa che le diete iniziano tutte di lunedì, oggi per l'appunto sarebbe stato il mio giorno fortunato, appena passate le festività natalizie.
 Invece qualcosa è andato storto, eppure mi sono alzata di buon mattino e mi sono allenata un paio di orette, ho anche resistito all'abbondante colazione per iniziare bene la giornata.
 Mi chiamava dall'altra stanza, mi guardava con espressione dolce, zuccherosa e impacchettata: ho fatto finta di nulla per qualche minuto, ma poi non ho resistito e l'ho scartato.
 Quel meraviglioso cestino di vimini rosso, con l'involucro arricciato natalizio, nascondeva non uno ma ben due strati di biscottini secchi, velati, con mandorle, nocciole, morbidi, croccanti, dal sapore casareccio come piace a me.
 Come resistere e soprattutto perché? In fondo è un regalo dolcissimo della mia amica, non si può evitare l'assaggio, devo poi comunicare il verdetto...
 Lei sì che sa come prendermi per la gola, la parte migliore dell'amicizia è svelare i difetti, senza vergognarsi delle mancanze: gli amici conoscono i tuoi punti deboli e li esaltano, a Natale!


 Tommaso Realfonso Napoli 1677 circa - dopo il 1743
Natura morta con dolciumi e fiori (Roma, Collezione privata)























IMMONDIZIA: A CHI TOCCA?

 Prendo spunto per questo articolo dalle riflessioni delle mie amiche in calce al post sul presepe vivente di Bassano: paesino gioiello, borgo ben tenuto e soprattutto pulito: verità pura, il percorso della manifestazione non presenta imperfezioni di abbandono, incuria o sporcizia.
 Il paragone però non è corretto, a mio modesto parere, perché il contesto dello spettacolo comunque mette tutti sull'attenti, non è possibile passare inosservati se si butta in terra qualche schifezza, si è praticamente controllati dai figuranti stessi e dalle persone della pro loco che gironzolano tra il pubblico munite di cartellino di riconoscimento.
 Bisognerebbe passeggiare per il centro in un qualsiasi giorno anonimo della settimana, ma non è questo il cuore del problema: occorre puntare l'attenzione sul senso civico, sul rispetto per i beni della comunità, sull'importanza data all'ambiente in cui viviamo.
 Per tornare a casa, percorro un lungo e magnifico viale alberato, bagno ahimè di tanti quattrozampe con padroni al guinzaglio poco volenterosi o sofferenti di mal di schiena per abbassarsi a raccogliere o peggio che abbandonano direttamente la bustina colorata contenente il bisognino.
 Gli addetti hanno ritirato la differenziata anche nei giorni festivi: è colpa loro se gli utenti non rispettano il calendario o indecisi lasciano fuori dal cancello più tipi di materiale?
 Siamo un paesello di insensibili, sporcaccioni, menefreghisti?
 Forse.
 Basta passeggiare per i boschi che ci circondano per trovare qualsiasi materiale ingombrante abbandonato piuttosto che consegnato all'Eco-centro, anche gli spazi urbani agonizzano, ma ripeto la grande colpa è di chi sporca, abbandona, rifiuta e cresce le nuove generazioni nell'indifferenza indifferenziata.

Tim Noble e Sue Webster, due artisti contemporanei britannici: cumuli di immondizia che una volta illuminati a dovere, assumono forme particolari e impressionanti




domenica 27 dicembre 2015

BASSANO IN TEVERINA: IL PRESEPE CHE RITORNA

 Domenica pomeriggio di transito tra una festività e l'altra, tra una scorpacciata e l'altra, pausa di riflessione e di allenamento psico-fisico, si va a Bassano per il presepe vivente, interrotto otto anni fa e di nuovo organizzato per la diciannovesima edizione.
 Intanto bisogna percorrere una bella passeggiata dal parcheggio all'ingresso, alla parte vecchia del paese e poi il percorso è un saliscendi delizioso, ma impegnativo di stradine, vicoli, piazzette, gradini e anfratti. Armarsi di buon fiato e scarpe comode, fare attenzione agli scalini: il percorso è segnato da lumini e ciotole a terra, in alcuni punti sono rimasti accesi i lampioni, in altri no, magico.
 Si percorre un giro ad anello delimitato da corde, mentre a destra e a sinistra si aprono cantine, grotte, incavi nella rupe che nascondono mestieranti, giocatori di dadi, bevitori e prigionieri torturati, veritiero.
 Mi sono piaciuti in modo particolare la macina dei cereali, le cardatrici di lana, il sinedrio e naturalmente la postazione romana, cui si arriva per un lungo tratto tra luci rosse e busti di illustri personaggi: senatori e guardie impeccabili.
 Mangiatoia ottima, Sacra Famiglia tenerissima, animali al loro posto con contorno di caprette e pescatori, non posso che lodare l'impegno delle donne al lavatoio.
 Abbiamo notato delle imperfezioni, come le solite calzature fuori-tempo, gli occhiali e la ricotta servita con frutti di bosco o cacao fuori-luogo, però direi che l'insieme è convincente, tenuto conto anche del rapporto costo del biglietto - spettacolo offerto.
 Bravi, buona ripartenza.


ADESSO, NATALE

 Sarò un'inguaribile romantica, sarò tradizionale e tradizionalista, ho sempre le lacrime pronte in tasca, anche adesso che sto scrivendo questi stupidi pensieri, eppure per me deve ancora arrivare...
 Sarà Natale quando si riunirà la mia famiglia di origine con quella che ho costruito e tengo unita tra mille difficoltà ogni giorno;
 sarà Natale quando ci abbracceremo, tirando su con il naso;
 sarà Natale quando siederemo tutti alla stessa tavola, a mangiare quei pasti semplici ma fatti con il cuore, quelli che non hanno un grande sapore, ma fanno tanto bene;
 sarà Natale quando mia madre in silenzio ci guarderà litigare, alzare la voce e poi riappacificarsi davanti ad un cappuccino caldo;
 sarà Natale quando scarteremo i piccoli pacchetti che ancora stazionano sotto l'albero: sono i "gioielli" che mia figlia ha realizzato con le perline per la zia;
 sarà Natale quando le valigie saranno svuotate.

 Difficile scrivere quello che si prova in questi momenti di attesa, a guardare gli altri festeggiare, aspettando una parte importante di te, ma manca ormai poco e poi sarà Natale.

Melozzo da Forlì ~ Gli Angeli musicanti 1480 circa, Musei Vaticani


TRA I MUSICANTI DEL MIO PAESE

 Intanto devo confessare che conosco poco lo spartito musicale, solo vaghe reminiscenze delle lezioni delle scuole medie e anche per quanto riguarda la musica classica riconosco ad orecchio le composizioni più famose e suonate, ma con difficoltà le associo a nomi o eventi storici. Una delle mie grosse pecche.
 Tra le numerose, buone attività gratuite offerte dal paesello - sempre per sottolineare quanto lavoro si svolga in silenzio e volontariamente - c'è anche la lezione di musica settimanale del maestro della banda del paese, in un locale messo a disposizione dal Comune.
 Tutti possono prendervi parte. Provare per credere.
 I miei figli hanno iniziato per gioco e per curiosità, sotto la spinta della nostra ignoranza musicale, in agosto con altri amichetti e ancora partecipano con entusiasmo.
 Non credo di avere un Mozart in famiglia, ma se riusciranno a coltivare anche questa passione, insieme ad altre fisiche e intellettuali, ben vengano lo studio loro e il "sacrificio" nostro.
 Oggi pomeriggio in duomo si è esibita la banda adulta e i piccoli musicanti hanno eseguito un classico natalizio, concedendo perfino il bis.
 Commossa ed emozionata io, tranquilli loro.


John George Brown (1831 - 1913) – Lezione di musica



sabato 26 dicembre 2015

SE NO, CHE NATALE E'?

 Se ti sei alzato presto e hai camminato, per alleggerire il tuo senso di colpa e di pesantezza, prima di un'altra grande abbuffata;
 se hai aperto gli occhi con l'ansia di guardare sotto l'albero;
 se hai portato un po' di allegria e un dolce sorriso a persone sole e malate;
 se sei stato in compagnia di quelli con cui volevi, e non dovevi, stare;
 se hai diviso la tua fortuna con chi è meno fortunato;
 se hai rinunciato a ciò che ti piace in favore di ciò che è giusto;
 se hai spento la tecnologia e hai guardato negli occhi chi ti era davanti;
 se hai mangiato, assaporando però qualcosa di diverso e di speciale,
 se sei riuscito a tollerare anche la presenza di chi durante l'anno proprio non riesci a sopportare;
 se hai giocato a tombola con piccoli concorrenti, aspettando che leggessero bene ogni numero e riuscissero a collocarlo sul tabellone, in una partita fiume-lento;
 se hai aperto la tua casa, l'hai riempita di gioia e confusione, non badando a tutto il lavoro extra successivo per tornare alla normalità;
 se hai donato e ricevuto amore, affetto, amicizia, complicità, compagnia e un pizzico di allegria...

...Allora è stato un ottimo Natale.
 Non dimentichiamo questi magici momenti per tutto il resto dell'anno.


 Pietro Lorenzetti dipinge probabilmente tra il 1315 e il 1329 la “Natività” presso la Basilica Inferiore di San Francesco di Assisi


CORCHIANO: IL PRESEPE VIVENTE

 Pomeriggio del 25 dicembre, invece di continuare a mangiare, comodamente seduti, abbiamo deciso di partecipare al primo spettacolo della quarantaseiesima edizione del presepe vivente di un piccolo paese a pochi chilometri da casa, a cui non avevamo mai dato grande importanza.
 Intanto sono rimasta piacevolmente colpita dall'accoglienza: bar aperti, stand gastronomici, bancarelle di prodotti tipici - immancabili - e piccolo mercatino, un via vai di persone a cui non si pensa, il giorno di Natale.
 Biglietteria addirittura con due sportelli - perché si organizzano visite guidate al centro storico, pacchetti turistici/pranzo incluso - quando vediamo la fila all'entrata ci accodiamo anche noi.
 Si percorre un bel tratto di strada, la tagliata falisca, per arrivare ad una grande tribuna con i riflettori alle spalle e si prende posto, forte umidità, meglio coprirsi bene: siamo in un anfiteatro naturale, è molto suggestivo, davanti a noi vegetazione e strutture di legno, banchi del mercato, postazione di guardia, tendaggi, un ponte di legno e uno di pietra. Sulla sinistra in una baracca ragazzotti - occhiali muniti - impastano acqua e farina in grossi bacili di plastica azzurra.
 L'attesa è un po' problematica, pargoli insofferenti: l'altoparlante richiama i figuranti ai loro posti mentre un gruppo di centurioni a cavallo scorrazza avanti e indietro, si provano le luci dei riflettori.
 Con circa quindici minuti di ritardo parte la voce narrante, dalla Genesi: fuochi/fumogeni che evocano la creazione e poi l'apparizione dei progenitori. Buio, poi in alto l'Annunciazione, gioco intenso di luci che cattura lo sguardo. Poi Betlemme in fermento e il cammino di Giuseppe e Maria alla ricerca di un albergo, a piedi, senza l'asinello. Notiamo tutti con dispiacere le scarpe da ginnastica dei protagonisti e la mancanza dei due animali nella mangiatoia.
 La narrazione continua, tra pastori e Re magi, sempre con questa illuminazione particolare, suggestiva sicuramente anche la colonna sonora. Alla fine siamo invitati a ritirare una pizzetta fritta offerta nella baracca di cui sopra.
 Sicuramente trenta minuti di spettacolo affascinante, caratteristico, a cui non avevamo mai preso parte, però alcuni particolari andrebbero meglio curati per una ricostruzione storica più efficace.

Le foto sono state scattate da Tatone.













venerdì 25 dicembre 2015

CHI C'E' IN PIAZZA?

 Vigilia di Natale, finita con comodo la cena, ci si avvia al duomo per la Santa Messa e in piazza sembra festa: c'è un piccolo illuminato gazebo con i volontari della Squadra Ecologica in tenuta natalizia pronti e sorridenti per i pargoli che si avvicinano.
 Quest'anno hanno pensato di organizzare l'arrivo di Babbo Natale che distribuisce i doni (preventivamente depositati nella sede): ottima iniziativa, penso sia la prima occasione, in questi termini. Oltre a Babbo Natale ci sono gli elfi e altre volontarie che distribuiscono vino caldo, caramelle e cioccolata, roba da leccarsi i baffi; il tutto con lascito di offerta libera.
 In chiesa, animano la celebrazione alcuni baldi giovani elegantissimi - sono gli ottoni del Gruppo Storico Spadaccini - e il coro polifonico, accompagnato dalla mia amica/studentessa americana; tutti preparati, bravi e professionali.
 E allora penso e mi arrovello: chi si lamenta del mio paese, dell'ignavia e dell'accidia che vi regnerebbero, ma cosa va cercando? Quale altra dimostrazione di energia bisognerebbe attendere o trovare?
 Spero che i suddetti lamentosi, prima di aprir bocca la prossima volta, pensino a questi esempi di forza di idee e di energia vitale, addirittura in tempi natalizi.

Ho rubato la foto di gruppo dal profilo FB di un amico musicista, grazie Roberto.



giovedì 24 dicembre 2015

SERENI AUGURI NATLIZI

 Eccoci, è arrivata anche la tanto attesa Vigilia del 2015; come scriveva il Leopardi, le ore migliori da vivere sono quelle che precedono il dì di festa.
 Vi auguro di passare dei giorni sereni con i vostri cari, siano questi tanti o pochi, non è il numero l'importante, basta che in casa regni un po' di pace e di armonia, solo così saremo tranquilli.
 Mangeremo bene, forse troppo, qualcosa di speciale certo, perché sarà preparato con più dedizione, amore e attesa della comitiva.
 Ricordiamoci di chi non è più con noi - e quest'anno è stato terribile per la mia grande famiglia - e di chi è rimasto ma dentro è come morto, perché non sente più la spinta a continuare, con una preghiera, che non è poca cosa, non la sottovalutate.
 Vi auguro di ricevere tutto ciò che è importante per la vita, magari molto già lo abbiamo, ma lo sottovalutiamo pensando al superfluo, a quanto mostrano gli altri, rispetto alla nostra realtà quotidiana.
 Vi auguro di sentirvi amati, coccolati, speciali e di donare altrettanto.
 A volte, basta poco, per rendere un giorno e una vita normali assolutamente speciali: buon Natale, amici miei!


Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi è un dipinto a olio su tela realizzato da CaravaggioFu trafugato la notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo e non è stato mai più recuperato.


mercoledì 23 dicembre 2015

VIZI E VIRTÙ

 Che sia chiaro, non voglio passare per una bacchettona, anzi conosco i miei difetti e me li tengo stretti, però quando mi scappa di scrivere anche di qualche mancanza, difettuccio, incoerenza di alcuni "amici", non resisto, devo farlo, perdonatemi!

Tutti gli articoli sull'incoerenza tra fatti e parole mi sono venuti così, guardando alcune foto su FB: chi si lamenta dei pochi denari e poi va in vacanza dall'altra parte dello Stivale; chi scrive castronerie religiose poi condivide foto sugli addobbi natalizi, esibizioni e tutto il resto; chi sparla di alcune persone e poi per lavoro, quieto vivere o bisogno, ci lavora, ci cena o peggio si asserve.

 Un mio caro amico mi ha contestato alcuni concetti del pezzo "Vorrei tanto sapere", distinguendo tra spirito del Natale alla Dickens e visione strettamente religiosa; magari fossi brava quanto lo scrittore inglese! Con quell'articolo ho voluto solo trattare di chi predica in un modo, ma poi a Natale non può fare a meno delle tradizioni, dell'atmosfera comunque diversa, specie se ha prole, difficile resistere alla magia natalizia e rimanere indifferenti ai preparativi. Tutto qui.

 E poi ti capita di parlare con chi riesce a fare miracoli, chi cucina bene, chi decora ancor meglio, chi non ha mai ripensamenti, chi predice il futuro, chi risolleva gli animi, chi salva le anime peccatrici... E allora torni a casa un po' nervosa, pensierosa, indecisa, traballante e insicura, tentando di capire se stai comunque procedendo bene o hai sbagliato tutto o quasi nella tua vita e in quella dei tuoi pargoli.
Buona ventura è un dipinto a olio su tela (115x150 cm) realizzato tra il 1593 ed il 1594 dal CaravaggioÈ conservato nella Pinacoteca Capitolina di Roma.



STO PENSANDO DI SMETTERE...

 Non riesco a togliermelo dalla testa, è diventato quasi una droga, mi piace, mi appassiona, mi dà grandi soddisfazioni alcune volte, altre invece mi fa sentire stupida, poco sveglia, poco intelligente...
 C'è chi mi apprezza, chi me lo dice, chi mi guarda dall'alto in basso, chi mi esorta a continuare, chi mi esalta, chi mi lascia nella polvere, chi fa finta di non conoscermi.
 C'è chi lo legge solo quando cerca sé stesso e le sue parole, chi mi controlla passo passo, chi non mi ringrazia mai e chi lo fa sempre, anche quando non dovrebbe; c'è chi mi manda messaggi privati, chi mi commenta pubblicamente, c'è chi non condivide mai e chi lo fa sempre; da quando c'è lui non mi sento mai sola, mi fa compagnia...
 Ma il cielo è sempre più blu!
 Fatemi conoscere i vostri pensieri, anche quando sono opposti ai miei, ditemi se sbaglio, di cambiare punto di vista, se mi ripeto correggetemi, se esagero fermatemi, se vi piaccio sorridete, se annoio chiudete:
io vorrei, non verrei, ma se vuoi, come può uno scoglio arginare il mare, anche se non voglio

Caro blog, è tutta colpa tua!

Shoefiti, a volte italianizzato in scarpe volanti, pratica di legare tra loro i lacci di due scarpe e di scagliare queste ultime in aria, in modo da farle restare appese cavi delle linee elettriche o telefonicheIl fenomeno prende il nome dall'unione delle parole "shoe" (scarpa) e "graffiti" e nasce nelle zone rurali e urbane degli Stati Uniti come manifestazione del folklore adolescenziale.


CI SIAMO

 Ecco sono arrivate, le tanto sospirate vacanze natalizie, o invernali, finalmente un bel po' di giorni di riposo assoluto, silenzio e meditazione...
O no?
 No, direi proprio di no: pargoli sovreccitati da addobbi e regali sotto l'albero, che chiedono almeno dieci volte al giorno quanto manca a Natale, in ore e minuti.
 La prima mattina in cui potranno svegliarsi tardi, staranno lì ai piedi del lettone ancor prima della sveglia quotidiana, perché avranno sete, dovranno soffiare il naso, non hanno più sonno, qualche bisognino...
 I pargoli perdono il ritmo di lavoro - ricreazione - lavoro - pranzo: avranno sempre fame, apriranno sempre il frigo, chiederanno almeno dieci volte se e quando si potranno rompere le confezioni dei lavoretti scolastici con annessi dolcetti.
 Ci si annoia facile e prima di passare alle mani, occorre organizzare più di qualche gioco, che però vada bene a tutti, oppure si cronometra tanto il gioco che piace a lei, quanto quello che piace a lui, così come per i cartoni in televisione.
 Ci ritroveremo tutti in bagno più volte al giorno, per impellenti e necessari espletamenti, lunghi lunghi da portare a termine, meglio se consumati con annessa chiacchiera o organizzazione gioco successivo.
 Delirio, confusione e giochi sparsi in ogni dove.

 D'altra parte avrò a disposizione baldi aiutanti nei lavoretti domestici, un controllo costante dei miei movimenti, una richiesta continua di attenzione, spiegazione e tante coccole.

Voyageurs, i gruppi scultorei di Bruno Catalano, creature eteree , affascinanti nel misterioso rapporto tra vuoto e pieno, capaci di instaurare un dialogo con il mondo circostante, fino ad identificarsi con esso.


martedì 22 dicembre 2015

BIBLIOTOMBOLATO

 Chi pensa che la biblioteca sia un posto buio, noioso e solitario, si sbaglia.
 Chi crede che in biblioteca ci si annoi, si sbaglia.
 Chi ancora non frequenta la biblioteca regolarmente, almeno una volta a settimana, sta rinunciando ad un grosso tesoro, gratuito, libero, comodo e soprattutto prezioso.

Oggi pomeriggio impiegati, volontari e ragazze del Servizio Civile hanno allestito per i bambini una festa natalizia estremamente interessante, colorata, chiassosa e ricca di regali.
 L'organizzazione iniziale ha richiesto un bel po' di tempo: tavoli e sedie da sistemare, appello, attesa dei ritardatari, spiegazione del gioco e poi si è partiti.
 Più di venti i pargoli intervenuti, qualche adulto di sorveglianza, un Babbo Natale al tabellone e gli addetti della biblioteca tanto gentili e disponibili; doppie le vincite e doppi i regali, libri naturalmente, ma per ritirare i premi oltre alla fortuna, bisognava anche essere preparati sulle favole classiche e saper rispondere alle domande.

 Tanta la confusione, l'argento vivo dei bimbi, qualcuno più fortunato di altri - noi abbiamo ritirato due premi e due li abbiamo lasciati per accontentare altri concorrenti: tutti avrebbero voluto vincere, questo il bello della tombola, la soddisfazione.

 E poi naturalmente un'abbondante merenda, dopo la mente è bene saziare anche il pancino!
 Pargoli soddisfatti, strafelici di aver passato il pomeriggio con gli amichetti e tutto al costo di una libera offerta, cosa pretendere di più?







VORREI TANTO SAPERE...

 ...Cosa sta facendo in questi giorni chi sbeffeggia il mio Credo, chi deride il mio Dio e insulta mia Madre.
 Avrà preparato albero e presepe tradizionali, sorpassati, fuori moda, insulsi simboli di Amore e Pace?
 Starà girando per negozi e artigiani alla ricerca dei soliti regali e pensierini per i suoi cari?
 Si sarà comprato qualche nuovo capo d'abbigliamento per non sfigurare?
 E cosa mangerà il giorno della Vigilia? Nessuna tradizione che si rispetti, penso, non consumerà pasti senza la carne, magari opterà per la solita squisita fettina girata in padella o un pezzo di pizza gommosa, che non guasta mai.

 Quello che per tutto l'anno bestemmia, irride me che mi alzo presto la domenica per ascoltare la messa, in questi giorni non andrà certo a far visita ai nonni anziani, o forse andrà nell'intento di scucirgli qualche buona percentuale di pensione e tredicesima.
 Chi non crede alle favole natalizie, non percepisce quest'atmosfera magica di attesa, di unione, di voglia di stare insieme, di consumare pasti con tutta, ma proprio tutta la famiglia?

 Non crescerà la prole con le stupide poesie recitate a fine pasto, prima del panettone e non nasconderà la letterina con tutte le sane promesse di bontà e miglioramento sotto al piatto.
 Chi non vive il Natale rimarrà solo, sotto le coperte o sdraiato sul divano a  riposare, a imprecare contro chi nutre invece queste sane e buone abitudini.

La Natività di Gesù è un affresco (200x185 cm) di Giotto, databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova.





COSA MI ASPETTO - per Natale

  L'abbraccio di mia sorella, ossuto, ma caldo, e di tutte le persone che vivono lontano per amore o per lavoro, ma che non possono rinunciare alla famiglia d'origine in questi giorni di festa;
 un po' di compagnia o almeno una telefonata di parenti e amici per mia madre, una visita di cortesia e di auguri, per lei che vive sola da tanti anni ormai e che non riceve tanto spesso ospiti;
 gli occhi strabuzzati dei pargoli, quando scarteranno i regali: piccoli e utili doni di contorno che porterà Babbo Natale senza che loro se lo immaginino;
 una tavolata lunga di persone che mi vogliono bene: per me le feste non sono tali se non c'è confusione, allegria, la tombolata e qualcuno che piange, perché non sta vincendo;
 la poesia di Natale a memoria, in piedi sulla sedia: in questo i miei pargoli sono proprio il mio opposto, tanto spigliati e sicuri loro quanto tonta e vergognosa io alla loro età;
una bella agenda da parte della mia dolce metà, che così va sul sicuro e non entra in crisi con richieste assurde e impegnative;
 una serata con gli amici speciali per qualche confidenza e un'iniezione di affetto, che non guasta mai;
 una telefonata di scuse, di riappacificazione, di chiarimenti per sapere cosa abbiamo mai compiuto di tanto terribile da meritare l'allontanamento e l'indifferenza di una coppia "di amici";
 il riposo della bilancia, che svolgerebbe un lavoro inutile e soprattutto dannoso per la serenità natalizia.

L'opera scelta per questo articolo è una delle mie preferite fin dai tempi dell'università, per l'espressione buffa di Maria e per la posizione del corpo dell'arcangelo, meraviglia!


La Annunciazione di Recanati è un dipinto a olio su tela (166x114 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1534 circa e conservato nel Museo civico Villa Colloredo Mels a Recanati. È firmato "L. Lotus" ed è una delle opere più famose dell'artista.






lunedì 21 dicembre 2015

UN PICCOLO MIRACOLO

 Recita di Natale in duomo delle classi prime: tanti gnometti con jeans, maglioncino e cappello rossi, un gruppo serio, navigato di cantanti esperti, avvezzo al grande pubblico, sono più emozionati gli adulti che i protagonisti stessi, che salutano, mandano baci, si offrono alle telecamere, impettiti loro.
 Qualche scaramuccia tra l'uditorio, chi si alza, chi non si abbassa, chi sta in mezzo, chi non ne vuole sapere di lasciar vedere anche gli altri, come se non stessimo tutti lì per lo stesso motivo. Santa pazienza natalizia...
 Come non cedere alla commozione, alla soddisfazione della dizione perfetta del proprio pargolo spigliato davanti al microfono, esagerati noi - e i nonni ancor di più, naturalmente.

 Ognuno creda quel che vuole, ognuno interpreti a modo suo, ma quando ho visto quel nonno tutto d'un pezzo, ateo convinto e dichiarato in piedi sulla sedia a fotografare il nipotino che dolcemente lo salutava, beh un dolce pensiero miracoloso l'ho avuto.
 Tutti straconvinti dell'inutilità del messaggio evangelico, del pensiero bigotto e retrogrado della Chiesa, poi però alle recite in chiesa tutti schierati a cantare, dondolare la testa a tempo, applaudire commossi e gonfi nel petto per la prova riuscita dell'erede.
 Sarà tradizione, sarà voglia di esserci, sarà attaccamento alla famiglia o impegno preso con la prole, promessa da mantenere, ma tutti erano lì e non si  può che gioire di questo piccolo miracolo.

Miracolo di Bolsena, Cappella del Corporale, Duomo di Orvieto.
Ugolino di Prete Ilario (1357-1364)


VERGOGNA!

 Voi che invece di dormire tranquilli siete entrati di trafugo nella nostra scuola media e l'avete insozzata;
 voi che invece di riposare nei vostri caldi letti avete passato le ore notturne a distruggere ciò che di nuovo e di bello offriva la nostra scuola;
 voi che evidentemente non siete stanchi per una giornata di lavoro né vi dovete alzare presto per guadagnarvi il pane quotidiano;
 come vi sentite? Soddisfatti, forti, invincibili?
 Avete oltraggiato i locali in cui tutti i ragazzi del paese ogni mattina entrano per imparare qualcosa di buono, dove si cresce e si matura, ci si impegna, si trema di paura e si gioisce.
 La scuola è amicizia, condivisione, amore, prime cotte, avventure, brutte figure, rimproveri, lodi, entusiasmo.
 A scuola siamo tutti uguali, ascoltiamo tutti la stessa spiegazione, svolgiamo tutti lo stesso compito, rispondiamo alle stesse domande, usiamo gli stessi servizi e sediamo alla stessa altezza.
 Perché rovinare ciò che ci eleva al di sopra del gregge che pascola nei prati?
 Perché prendersela con un bene collettivo, la cui sistemazione graverà sulla comunità?
 Con quei soldi, che verranno spesi per riportare la normalità, avremmo potuto ottenere un nuovo manto stradale, illuminazione pubblica, giochi e panchine per il parco, nuovo materiale per la biblioteca o il centro anziani.
 Ma a voi questi pensieri non interessano, avete altro a cui pensare: come distinguervi dalla massa che lavora e fatica, che sgobba per un futuro migliore; in fondo, avete procurato un giorno di ozio a tutti gli studenti, forse avreste la loro riconoscenza, se solo sapessero chi siete, loro vi ringrazierebbero, forse.

Nicolas Poussin (1594, Les Andelys -1665, Roma), “La distruzione del tempio di Gerusalemme”, Olio su tela, 147 x 198.5 cm, Kunsthistorisches Museum, Vienna



domenica 20 dicembre 2015

PICCOLI IMPEGNI DA GRANDI

 Come promesso ed annunciato, oggi pomeriggio con tutta la famiglia al gran completo, macchine fotografiche comprese, sono andata a Gallese per il presepe vivente organizzato dalle insegnanti della scuola dell'infanzia e realizzato grazie all'impegno dei genitori dei piccoli.
 "Semplicemente divino", oserei dire, niente di tecnologico, anzi tanto vero, perché ci sono i bambini seri, impegnati, veri artigiani indaffarati, le loro maestre vestite di blu e i genitori, molti in costume, calati nella parte, altri in abiti civili, ma all'opera.
 Mi ha fatto immenso piacere vedere i figuranti con le manine in pasta, a modellare l'argilla, a setacciare i cereali, a girare il latte caldo, a battere il ferro, a segare i legnetti senza la distrazione di aggeggi multimediali, nessun pianto o capriccio esagerato.
 Due galline e una capretta, il finto pozzo, ceppi di fuoco scoppiettante sparsi qua e là, la mangiatoia imponente e fiera, uova, farina: tutto contribuisce a dare quel tocco realistico e magico.
 Urna all'entrata per un'auspicata libera offerta e poi un continuo gratuito assaggio lungo il percorso: crostate, biscottini e dolcetti secchi, di varie forme e colori, frutta secca, ricotta e formaggi, pane di tanti tipi, bruschette e vino. Inutile sottolineare che i miei pargoli hanno assaggiato e gradito tutto, anche per più di una volta, come potevano rifiutare tanto invitanti leccornie?
 Bravi tutti per l'impegno, il lavoro onorevole dei preparativi - una scenografia impeccabile quella delle bancarelle rette da canne - i vestiti dai tessuti e colori azzeccati, attenzione ai particolari storici più puntuale - meno trucco e accessori vistosi: ho decisamente apprezzato la tracolla di tela per nascondere la telefonia.
 Bene, molto bene: come ho già scritto, più efficace una giornata di impegno vero come questa, che mille vuoti proclami e discorsi sull'importanza dei simboli natalizi; per chi non si accontenta delle solite parole, ma è alla ricerca dello spirito del Natale, quello genuino.

 Tutte le foto sono state scattate dai miei figli, niente di imposto, hanno catturato le loro emozioni.