Prendo spunto per questo articolo dalle riflessioni delle mie amiche in calce al post sul presepe vivente di Bassano: paesino gioiello, borgo ben tenuto e soprattutto pulito: verità pura, il percorso della manifestazione non presenta imperfezioni di abbandono, incuria o sporcizia.
Il paragone però non è corretto, a mio modesto parere, perché il contesto dello spettacolo comunque mette tutti sull'attenti, non è possibile passare inosservati se si butta in terra qualche schifezza, si è praticamente controllati dai figuranti stessi e dalle persone della pro loco che gironzolano tra il pubblico munite di cartellino di riconoscimento.
Bisognerebbe passeggiare per il centro in un qualsiasi giorno anonimo della settimana, ma non è questo il cuore del problema: occorre puntare l'attenzione sul senso civico, sul rispetto per i beni della comunità, sull'importanza data all'ambiente in cui viviamo.
Per tornare a casa, percorro un lungo e magnifico viale alberato, bagno ahimè di tanti quattrozampe con padroni al guinzaglio poco volenterosi o sofferenti di mal di schiena per abbassarsi a raccogliere o peggio che abbandonano direttamente la bustina colorata contenente il bisognino.
Gli addetti hanno ritirato la differenziata anche nei giorni festivi: è colpa loro se gli utenti non rispettano il calendario o indecisi lasciano fuori dal cancello più tipi di materiale?
Siamo un paesello di insensibili, sporcaccioni, menefreghisti?
Forse.
Basta passeggiare per i boschi che ci circondano per trovare qualsiasi materiale ingombrante abbandonato piuttosto che consegnato all'Eco-centro, anche gli spazi urbani agonizzano, ma ripeto la grande colpa è di chi sporca, abbandona, rifiuta e cresce le nuove generazioni nell'indifferenza indifferenziata.
Tim Noble e Sue Webster, due artisti contemporanei britannici: cumuli di immondizia che una volta illuminati a dovere, assumono forme particolari e impressionanti
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