Domenica pomeriggio di transito tra una festività e l'altra, tra una scorpacciata e l'altra, pausa di riflessione e di allenamento psico-fisico, si va a Bassano per il presepe vivente, interrotto otto anni fa e di nuovo organizzato per la diciannovesima edizione.
Intanto bisogna percorrere una bella passeggiata dal parcheggio all'ingresso, alla parte vecchia del paese e poi il percorso è un saliscendi delizioso, ma impegnativo di stradine, vicoli, piazzette, gradini e anfratti. Armarsi di buon fiato e scarpe comode, fare attenzione agli scalini: il percorso è segnato da lumini e ciotole a terra, in alcuni punti sono rimasti accesi i lampioni, in altri no, magico.
Si percorre un giro ad anello delimitato da corde, mentre a destra e a sinistra si aprono cantine, grotte, incavi nella rupe che nascondono mestieranti, giocatori di dadi, bevitori e prigionieri torturati, veritiero.
Mi sono piaciuti in modo particolare la macina dei cereali, le cardatrici di lana, il sinedrio e naturalmente la postazione romana, cui si arriva per un lungo tratto tra luci rosse e busti di illustri personaggi: senatori e guardie impeccabili.
Mangiatoia ottima, Sacra Famiglia tenerissima, animali al loro posto con contorno di caprette e pescatori, non posso che lodare l'impegno delle donne al lavatoio.
Abbiamo notato delle imperfezioni, come le solite calzature fuori-tempo, gli occhiali e la ricotta servita con frutti di bosco o cacao fuori-luogo, però direi che l'insieme è convincente, tenuto conto anche del rapporto costo del biglietto - spettacolo offerto.
Bravi, buona ripartenza.
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