lunedì 11 gennaio 2016

AD OGNUNO IL SUO POSTO

 La mia amica guarda la povera orchidea, un tempo svettante, dritta e fiorita, nel vaso in sala, ora triste, bassa e sparuta e mi chiede cos'ha, perché la maltratto così tenendola in una posizione non appropriata. Quelle piante vogliono acqua, umidità e calore, non va bene! Ignorante io, mi scuso e seguo i suoi consigli: vaso spostato in bagno, bordo vasca, il posto più umido e caldo della casa, felice lei, ora aspetto la rinascita. la fioritura.
 Ecco il segreto: vivere e operare nel migliore dei luoghi, quello più vicino alla nostra personalità indole, sentire. Certo, non sempre ciò è possibile, anzi pochi di noi riescono a lavorare e domiciliare nel posto dei desideri, ma tutti cerchiamo di sopravvivere e magari di scappare appena possibile, a respirare aria buona!
 Ad esempio, mi trovo un po' a disagio sulla spiaggia affollata in una domenica di piena estate, molto meglio in settembre con tutta la calma e l'intimità necessari. Da bambina, non ho mai avuto una cameretta tutta mia - mia madre ne ha occupata una per il suo laboratorio di cucito - e ho usufruito di un comodo mobile/letto prima e divano/letto dopo, di cui ero gelosissima: nessuno ci si poteva sedere. Quindi nessun rifugio segreto o privato, anzi luogo di passaggio obbligato per altre stanze. Si cresce lo stesso, tranquilli, e si studia in cucina o in sala, comodi comodi.
 C'è chi si rifugia in biblioteca, in sala lettura silenziosa, chi preferisce il bar con gli amici rumorosi, chi invece vento, pioggia, sole o grandine staziona in piazza, sul sagrato del duomo, contenti loro.

Giorgio de Chirico
L'énigme d'une journée (II), 1914
San Paolo, Museo d'arte contemporanea dell'Università di San Paolo





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