Questa è la definizione di un rapporto distorto tra amiche, fornita da mia sorella.
Ha la capacità, lei che abita lontano da tutti, di vedere la realtà in modo diverso, distaccato, neutrale, giudica da quel che le viene detto e da quello che legge...
Se un'amica ti cerca solo nei momenti di depressione, bisognosa di sfogarsi e di essere consolata poi, una volta raggiunto lo scopo, ti dimentica e passa oltre, sei coinvolta in un rapporto tossico, che ti avvelena il sangue, ti lascia il malumore e non ti soddisfa, a detta sua.
Che controbattere? Non lo so, non ci voglio neanche pensare.
Preferisco considerare i funghi tossici, l'acqua all'arsenico tossica, l'amianto tossico, ma una persona proprio no!
Naturalmente esiste anche la cura: lasciare l'amica dannosa un poco in disparte, allentare il rapporto per ritrovare il giusto equilibrio, circondarsi di persone positive, sorridenti, propositive e attive, che dimostrino affetto e intenzioni più che buone per migliorare il futuro, senza piangersi addosso.
Ha ragione, senza dubbio, occorre che segua il suo consiglio, anche perché non vuole più sentire i miei soliti lamenti, meglio cambiare argomento telefonico.
Arianna dona il gomitolo di filo a Teseo, opera di Pelagio Palagi, 1814
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