In farmacia, questa mattina, un non più giovane ma ancor provolone uomo vicino alla settantina ci ha allietate con una lunga quanto impegnativa dissertazione sulla monogamia sociale e la poligamia naturale. Ha spiegato con meticolosità che il maschio è geneticamente portato, in quanto vettore di seme, alla ricerca di femmine; mentre la femmina è abilitata a scegliere il migliore che di volta in volta fa la danza più piacevole o la ruota più colorata.
In definitiva siamo animali addomesticati dalla regole sociali che ci hanno imposto la fedeltà ad un unico compagno/a, ma effettivamente la nostra natura ci spinge alla ricerca di caratteristiche - ma il professore ha usato un termine inglese - specifiche, che possono anche cambiare; sarebbe tecnicamente lecito per il maschio avere più possibilità di riproduzione della casata e per la femmina caparsi il meglio del meglio., in ogni stagione.
Hai capito? A che servono tante scuse o sotterfugi, è la natura a tradire i nostri buoni propositi di fedeltà, non è colpa della cedevolezza della carne!
O come afferma sempre mia zia, la più grande delle sorelle di mia madre: "è colpa sempre della femmina che è troi*, perché l'uomo è cacciatore!". Ricordo anche una frase che pronunciava spesso mia nonna, ma che all'epoca non capivo: "Tirano più due peli di fi** che un paio di buoi", saggezza contadina femminile non si batte.
Il bacio è un olio su tela di 112 × 88 cm, realizzato nel 1859 dal pittore italiano Francesco Hayez su commissione di Alfonso Maria Visconti di Saliceto, che alla propria morte lo regalò alla Pinacoteca dell'Accademia di Brera, dove è conservato ed esposto. L'artista realizzò nel tempo tre repliche con lo stesso soggetto, con piccole modifiche fra l'una e l'altra, delle quali due versioni sono in collezioni private ed un'altra, in cui il vestito della donna è bianco, fu realizzata nel 1861 per la famiglia Mylius ed è stata venduta all'asta il 12 novembre 2008 da Sotheby's a Londra per 416 000 sterline.
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