Qualche tempo fa, nel maldestro tentativo di aprire dei siti internet su scrittori emergenti, sono riuscita nella titanica impresa di raccogliere ben centoventisette virus, il mio portatile è andato in tilt, per la somma gioia della mia dolce metà.
Mio marito, pace sua, ha passato lo scorso fine settimana a resettare, pulire, aggiornare, riconfigurare lo strumento in questione, sotto il mio continuo assillo di non perdere i dati, i documenti e la paura concreta di oscurare tutto per via della mia poca dimestichezza con le password.
Momenti indimenticabili di parolacce e imprecazioni, parlava da solo e con il mezzo tecnologico, anche perché io non avrei saputo cosa rispondere, non ne capisco nulla, sono ferma ad un telefonino elementare e monouso.
Comunque è riuscito nell'impresa e trionfante mi ha restituito il portatile bellino bellino; quando fremente mi sono seduta e l'ho acceso è apparsa un'immagine meravigliosa, fulgido esempio della nostra vita familiare, coniugale, di coppia etc etc. sapete che si diletta di fotografia.
E' apparsa la foto, in bianco e nero e pure sfumata, della stanza più importante della casa, quella con il mezzo risolvi-problemi, con il contenitore raccogli-guai e il trono dei pensieri: il bagno.
E allora sì che rideva, quando ha visto la mia espressione di... disappunto.
Questa che vedete è l’opera d’arte più costosa venduta in un’asta, nel 2006, tra tutti i continenti. Trattasi di un quadro di Pablo Picasso, dal titolo Dora Maar con gatto battuto a New York per la modica cifra di 67 milioni di dollari.
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