Il mucchio selvaggio di panni intirizziti, ciancicati da stirare mi guarda fiducioso, riuscirò in giornata ad alleviare il peso dalla povera sedia, che è sparita sotto l'informe equipaggiamento.
Quei timidi raggi di sole investono per primi la cucina poi il bagno: a luce radente è sempre più evidente quello strato sottile ma persistente di polvere e pelucchi, compagno di vita dei servizi.
In ogni dove si propaga la luce, le tenebre soccombono all'alzarsi delle serrande: riprende la vita, piano piano si rimettono in moto muscoli, i vetri delle ampie finestre della sala chiedono giustizia: a varie altezze manate e schizzi di pioggia, terriccio negli incavi degli infissi, una sfida che prima o poi dovrò raccogliere.
E poi c'è il pranzo da preparare, semplice, leggero, perché nel pomeriggio saremo impegnati in una festa di compleanno mascherata, non rinunceremo mica al ricco buffet? Bisogna pur dare soddisfazione a chi prepara il tutto nell'attesa di piccoli, dolci amichetti affamati - e delle loro mamme!
Quando si dice casa dolce casa.
Per questo articolo ho scelto uno dei quadri che preferisco in assoluto, del mio preferito, non me ne vogliate se mischio sacro e profano, guardate solo come Caravaggio interpreta la luce.
Vocazione di san Matteo è un dipinto realizzato tra il 1599 ed il 1600 dal pittore italiano Michelangelo Merisi detto Caravaggio, ispirato all'episodio raccontato in Matteo. Si trova nella Cappella Contarelli, nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.
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