Dunque, mettiamo subito in chiaro che "Il Piccolo Principe" è uno dei miei libri preferiti, lo considero un classico che tutti dovrebbero leggere, ottimo per tutte le età e le stagioni, si interpreta a a seconda della maturità del lettore. C'è anche chi lo odia, lo bistratta, lo sminuisce: va bene tutto, l'importante è averlo letto, conoscerlo. Come in ogni questione importante, prima di giudicare e prendere partito, occorre assaggiare, verificare, leggere, conoscere di persona: mai per sentito dire o influenzati dagli altri.
Il film che ho visto questo pomeriggio ha poco a che vedere con la storia in sé, originale del Principe: si tratta di un'interpretazione del continuo della vicenda, che non esiste, quindi è un'idea più che personale del regista-sceneggiatore-etc etc.
Per i piccoli è perfetto come cartone con effetti speciali di nuvole, vortici, doppia tecnica di realizzazione - la storia originale/precedente è realizzata in modo diverso da quella futura.
Protagonista è una bambina costretta a studiare rinchiusa in casa da sola per essere ammessa in una prestigiosa scuola dalla madre, che rimane fuori per lavoro tutto il giorno e organizza ogni attività della piccola. Padre assente che invia per il compleanno della figlia sempre il solito regalo impersonale.
L'aviatore è diventato un vecchietto arzillo, vicino di casa disponibile e paziente e non manca la volpe-pupazzo.
Sono entrata al cinema con il sorriso e sono uscita pensierosa: figura paterna inesistente, la madre è una fissata con la pianificazione della vita che trascura le emozioni e i sentimenti della figlia, troppo buona e assennata quest'ultima rimasta solo in casa con libri e tabellone. E il Principe? Un povero operaio schiavizzato da uno dei personaggi incontrati nel suo primo viaggio verso la Terra. Basta, non vi dico altro.
Quindi madre praticamente single; aviatore/nonno che fa divertire la piccola e si conquista in poco tempo il suo affetto a dispetto dei genitori, mondo grigio, città grigia, natura azzerata, i colori sopravvivono solo nell'angolo del vecchietto; uomini d'affari senza scrupoli e violenti.
E' questa la nostra società, questo abbiamo creato per i nostri figli?
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