Poi apro FB e trovo una foto sconvolgente, per me mamma: la sofferenza è vicina, la lotta quotidiana è storia, la malattia si può affrontare serenamente, anche con il sorriso, anzi specialmente con il sorriso. Allora mi chiedo di cosa mai mi debba lamentare, il lavoro è impegnativo, ma importante, tutto il resto è la mia vita.
Avrei voluto scrivere un articolo burlesco, di quelli col doppio senso, ma mi è passata la voglia, andata l'ispirazione, perché mi sento sciocchina e ingrata rispetto a chi ha problemi seri e gravosi da affrontare.
Posso io ridere e strizzare l'occhio alle stupidaggini, quando nel mondo si ricorda lo sterminio?
Posso scrivere spiritosaggini, quando c'è chi condivide la foto di un letto d'ospedale?
Questa sera no, non lo trovo giusto, domani forse.
In fondo, scrivo sempre d'impulso, sfruttando le sensazioni che provo e che gli altri suscitano in me, questa sera allora è così, punto.
Guernica è il titolo di un dipinto di Pablo Picasso, realizzato per ottemperare alla commissione fattagli dal governo repubblicano-comunista di un'opera pittorica che si riferisse enfaticamente al bombardamento aereo dell'omonima città basca durante la guerra civile spagnola - il 26 aprile 1937.
Una donna che urla di dolore con in braccia il figlioletto morto.
Ricorda le rappresentazioni della Pietà con la Madonna che tiene in grembo Cristo appena deposto dalla croce. L’immagine è piuttosto forte grazie sopratutto al collo e alla testa che si allungano verso il cielo, non si capisce se in un’invocazione o in un’imprecazione verso un nemico che non si vede direttamente ma si percepisce.
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