Ebbene sì, a Viterbo, Palazzo dei Priori in pieno centro è in corso un'esposizione "di nicchia", non da grande pubblico, di massa, dal momento che è piuttosto dimensionata, ripetitiva nei soggetti e nelle forme; La vita silenziosa delle cose.
Però vale la pena visitarla, intanto perché di mostre in città ce ne sono talmente poche, che quando capita conviene cogliere l'occasione al volo, poi è curata da Sgarbi e quindi bisogna pur rendersi conto di cosa parla tanto.
Siamo andati oggi pomeriggio, sabato: dal web abbiamo saputo della gran folla di ieri, 1 gennaio, entrata gratuita; non abbiamo trovato nessuno, se non le due addette alla cassa e un terzo vigilante che ci ha lasciati uscire dalla parte opposta, dopo aver visitato le altre sale storiche.
Solo due ambienti per i quaranta dipinti con soggetto "natura morta", ossia frutta, qualche volatile, stoviglie varie e verdura, tutte di una collezione privata anonima. Ci sono anche nomi molto importanti, ma non tanto conosciuti, ricordati nei piccoli cartellini sottostanti i quadri. Solo un grande pannello all'entrata che introduce, spiega e incuriosisce il visitatore: l'ho trovato troppo prolisso e noioso, avrei preferito agili spiegazioni vicino alle opere, magari con qualche rimando sottinteso, il vero significato del soggetto, la famosa vanitas.
Abbiamo pagato solo noi maggiorenni, ma non ho comprato il catalogo: terrò il biglietto, come ricordo.
Ho preso le immagini dal web.
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