Tra persone adulte, vaccinate e navigate, madri e padri di famiglia, questo pomeriggio ci siamo trovati a elaborare certe considerazioni, dettate dal buon senso, sul definirci amici via web e non guardarci neanche in faccia se ci incontriamo in piazza.
Perché? Cosa significa l'amicizia tramite social network?
Niente, siamo un numero, se poi per strada, cittadini dello stesso comune, clienti degli stessi negozi, pazienti dello stesso dottore, neanche si scambiano un cenno della testa.
Non ha senso "chiedere l'amicizia" per sbirciare le foto e leggere i commenti, è come origliare nel mondo reale, quello in cui preferisco essere guardata negli occhi quando parlo ad una persona e non essere snobbata o sostituita dalla tastiera del cellulare di ultima generazione.
L'Amicizia è una cosa seria, per pochi eletti, fortunati, non credo nell'amicizia/fungo o, se preferite, fuoco di paglia, oggi c'è, domani forse, dopodomani no.
Però credo anche che non si possa affermare a cuor leggero che un'amica o un amico sono da considerarsi come una sorella o un fratello; quando sorgono grossi e gravi problemi, con un consanguineo ti lasci andare a giuste confidenze, incertezze, gli apri il tuo cuore e magari piangi amaro, con un amico provi molte più remore, più vergogna, più paura di essere giudicato o di lasciare scoperti i tuoi punti deboli. Provato e subito di recente, è verità.
Platone e Aristotele
La Scuola di Atene è un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1511 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane", poste all'interno dei Palazzi Apostolici. Rappresenta una delle opere pittoriche più rilevanti dello Stato della Città del Vaticano, visitabile all'interno del percorso dei Musei Vaticani.
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