Cerco di conoscere gli alunni che ho davanti e formulo qualche semplice domanda sulla loro vita e sui divertimenti: ci si annoia, se non fosse per gli amici e il cellulare, non c'è vita nei piccoli centri, qualcuno si lamenta che non ci sia neanche una piazza, trasformata in parcheggio e tutti, ma proprio tutti, affermano con convinzione di voler partire, diploma in mano, per il mondo in cerca di fortuna ed esperienza.
Bene, anzi male, ma passo al contrattacco e chiedo a chi è di Vetralla se ha partecipato al presepe vivente, a chi è di Carbognano se ha visitato il Castello di Giulia Farnese... Tutte risposte negative, perché, nonostante la noia, non si vive fino in fondo la propria realtà paesana?
Gli unici euforici sono i ragazzi di Civita Castellana elettrizzati all'idea dell'inizio del carnevale, quindi del periodo in cui si osa di più, ci si diverte alzando un po' il gomito, si è tutti più liberi di trasgredire.
Sono un poco amareggiata, si guarda all'Inghilterra, Oltreoceano e poi non si conoscono neanche i tesori conservati in casa.
OFFERTA DI RINGRAZIAMENTO DI NOE' di Joseph Anton Koch, 1803 ca.
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