Domenica mattina, presto in cucina a preparare qualche manicaretto, aspettiamo ospiti per pranzo, di quelli difficili, abituati alla buonissima cucina, curata, di gusto, ho paura della figura meschina, poi mio marito sempre pronto a sbeffeggiare le mie tristi portate.
Allora la mia fervida mente di scrittrice geniale - !!!!! - inizia a correre, a riflettere, a formulare pensieri da riportare per iscritto, su questo mio blog sgangherato.
E allora considero la mia cucina, intesa come ambiente della casa: lunga e stretta, comoda ma poco spaziosa, essenziale direi, fornita di pentolame vario, di quello che mi serve per sfamare quotidianamente i cinque abitanti e qualche ospite nel fine settimana. Mi rispecchia?
Poi la confronto con quella nuova, grande e spaziosa della mia amica speciale, cuoca per passione e magra per sua fortuna: anche lei, perfetta per il suo ambiente di lavoro domestico.
La cucina dell'altra amica speciale, lo stesso, la identifica in pieno: moderna, attrezzata, la differenziata in ordinati secchi con coperchio, schematica e ordinata.
E via di seguito per tutte le cucine-amiche che conosco: classica, antica, geometrica, fru fru, precisa e perfetta, tendine coordinate ai cuscini; chi adora i fiori freschi, le piante, ma anche troppi vasetti e i gingilli, chi invece tiene tutto a portata di mano con un po' di confusione da saliscendi.
Brevi considerazioni da comare in cucina, quando ai pensieri debbono seguire anche i fatti...culinari!
Vignanello, Castello Ruspoli, giardino all'italiana
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